Chi sono gli alunni con cittadinanza non italiana?

Gli alunni con cittadinanza non italiana sono gli alunni stranieri e gli alunni che, anche se nati in Italia, hanno entrambi i genitori di nazionalità non italiana e ai quali si applicano le norme sui cittadini stranieri residenti in Italia (MIUR, Linee guida a per l’integrazione degli alunni stranieri, Febbraio 2014)

Tre diversi gruppi e tre diversi bisogni

  1. Alunni NAI: inseriti per la prima volta nel nostro sistema scolastico nell’anno in corso o in quello precedente.
  2. Alunni nella FASE PONTE: alunni giunti in Italia nell’ultimo triennio che hanno superato la prima alfabetizzazione ma ancora non hanno raggiunto competenze nella lingua italiana tali da poter affrontare le materie di studio
  3. Alunni nella FASE DEGLI APPRENDIMENTI COMUNI: stranieri che pur essendo nati in Italia o essendovi arrivati in età scolare vivono in un ambiente non italiofono.

1. Alunni NAI (Neo Arrivati in Italia)

L’alunno neo arrivato in Italia impiega da tre mesi a un anno per arrivare a comunicare nella vita quotidiana (A1-A2).

Secondo le Linee guida del MIUR (2014), in questa fase l’alunno deve seguire corsi di alfabetizzazione nella lingua italiana (Laboratorio Italiano L2) per 8/10 ore per tre/quattro mesi e poi a scalare secondo le necessità.

Alunni Nai: obiettivi specifici

  • Sviluppo delle capacità di ascolto e di comprensione dei messaggi orali
  • Acquisizione del lessico fondamentale della lingua italiana (le 2000 parole del DIB di De Mauro)
  • Acquisizione e riflessione delle strutture grammaticali di base
  • Consolidamento delle capacità di lettura e scrittura in L2

Alunni NAI: azioni del C.d.C.

  • Elaborare un P.S.P. escludendo le discipline che presuppongono una specifica competenza linguistica: Italiano, Storia, Geografia, Diritto, Scienze naturali, …
  • Nel Liceo Linguistico si può sospendere temporaneamente l’apprendimento della terza lingua.
  • Indirizzare lo studente nei corsi di alfabetizzazione in orario antimeridiano.
  • Concordare con gli insegnanti dei laboratori dei corsi di L2 eventuali contenuti disciplinari semplificati, che saranno oggetto di verifiche da parte del docente curricolare.

Alunni Nai: valutazione

La valutazione dovrà essere coerente con gli obiettivi espressi nel PSP.

  • Gli alunni saranno valutati in quelle discipline definite nel PSP che non comportano necessariamente l’uso della lingua italiana.
  • Per le altre discipline verranno valutati gli obiettivi raggiunti nei percorsi disciplinari programmati nel PSP.
  • Verranno integrati nella valutazione i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’Italiano L2 e comunicati dai docenti dei laboratori.

Alunni NAI: valutazione intermedia

Alla fine del trimestre il C.d.C potrà non esprimere una classificazione anche in più discipline apponendo la seguente motivazione: “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.

Alunni NAI: valutazione finale

In sede di valutazione finale nel primo biennio, il C.d.C. può deliberare il passaggio alla classe successiva anche in assenza della sufficienza piena nel primo dei due anni del PSP, provvedendo ad inserire una specifica nota nel documento individuale di valutazione e a trasmettere quest’ultimo alla famiglia:

“La valutazione espressa fa riferimento al P.S.P. (Piano di Studio Personalizzato), programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”

Alunni NAI iscritti nel secondo biennio

Tutte le disposizioni riguardanti gli studenti NAI iscritti al primo biennio saranno applicabili agli studenti iscritti al secondo biennio a discrezione del Consiglio di Classe in previsione di una felice conclusione del percorso scolastico.

In ogni caso il percorso personalizzato che prevede la sospensione del giudizio in alcune discipline non dovrebbe superare i due anni scolastici.

2. Alunni nella FASE PONTE

L’alunno possiede la lingua per la comunicazione di base ma deve apprendere l’italiano come lingua per lo studio per avvicinarsi ai contenuti disciplinari.

Questa fase dura generalmente dai 3 ai 4 anni.

Secondo le linee guida del MIUR (2014) in questa fase devono essere coinvolti tutti i docenti del C.d.C. ognuno dei quali assumerà il ruolo di “facilitatore” per il proprio ambito disciplinare e metterà in atto molteplici forme di facilitazione per sostenere l’apprendimento.

Alunni nella FASE PONTE: obiettivi specifici

  • Rinforzare e sostenere l’apprendimento della L2 come lingua di contatto
  • Fornire competenze cognitive e metacognitive efficaci per partecipare all’apprendimento comune.

Alunni nella FASE PONTE: azioni del C.d.C.

  • Elaborare di un PSP proponendo obiettivi personalizzati nei contenuti e nei tempi per le materie che presentano specifiche competenze linguistiche.
  • Usare strumenti compensativi nella didattica e misure dispensative nell’esecuzione dei compiti.
  • Indirizzare gli alunni nei laboratori di L2 in orario pomeridiano e/o nei gruppi di studio (Progetto SI).
  • Favorire forme di peer-to-peer learning nella classe.

Alunni nella FASE PONTE: valutazione

  • La valutazione dovrà essere coerente con gli obiettivi espressi nel PSP.
  • La valutazione seguirà le norme e i criteri utilizzati per i BES.
  • Potranno essere ancora acquisiti nella valutazione i risultati ottenuti nei laboratorio di L2.

3. Alunni nella FASE DEGLI APPRENDIMENTI COMUNI

Gli alunni in questa fase possono mostrare difficoltà molto simili a quelle degli altri studenti, ma, mentre i compagni progrediscono, le loro competenze restano insufficienti.

Parlano fluentemente la lingua italiana, ma hanno difficoltà utilizzare in modo appropriato la lingua per lo studio.

Le difficoltà riguardano non tanto la comprensione quanto la produzione scritta e orale, l’accuratezza morfosintattica e testuale.

Nel triennio queste difficoltà possono divenire insormontabili e portare all’insuccesso scolastico e all’abbandono.

Alunni nella FASE DEGLI APPRENDIMENTI COMUNI: obiettivi specifici e azioni del C.d.C.

  • Gli obiettivi in questa fase sono comuni a quelli della classe.
  • L’azione dei docenti sarà volta al rinforzo delle competenze sollecitando autoriparazioni produttive da parte dei discenti e una riflessione esplicita sugli errori formali. (Grassi 2014)
  • Tale azione è compito di tutti i docenti del C.d.C., anche se in particolare di quello di lettere eventualmente in collaborazione con un docente di L2.

Esame di stato
La valutazione di fine ciclo (Esame di Stato) non prevede particolari facilitazioni per gli studenti con cittadinanza non italiana.

È buona pratica presentare alla commissione la documentazione del percorso formativo compiuto, anche per quanto riguarda la frequenza di laboratori di Italiano L2.
Verrà fornita alla commissione anche l’eventuale documentazione attestante l’esistenza di un BES.